Rischio campi elettromagnetici: di cosa si tratta e come valutarlo

Cos’è il rischio campi elettromagnetici?

Il rischio campi elettromagnetici negli ambienti di lavoro rappresenta un tema sempre più attuale e rilevante, soprattutto alla luce del crescente impiego di tecnologie, macchinari elettrici e dispositivi elettronici. La diffusione di queste apparecchiature comporta un’esposizione costante a onde e radiazioni elettromagnetiche, che possono avere impatti significativi sulla salute dei lavoratori.

I campi elettromagnetici (CEM) sono generati da numerose fonti presenti nei luoghi di lavoro, tra cui linee elettriche ad alta tensione, macchinari industriali, apparecchiature elettroniche e sistemi di comunicazione wireless. L’esposizione prolungata a tali campi può provocare effetti negativi come disturbi neurologici, alterazioni del sistema cardiovascolare e altri rischi per la salute potenzialmente gravi.

Per gestire correttamente il rischio elettromagnetico, è essenziale effettuare una valutazione dei campi elettromagnetici secondo quanto previsto dalla normativa vigente (come il D.Lgs. 81/2008).

Le aziende devono adottare misure di prevenzione efficaci, tra cui:

• Schermatura delle sorgenti di emissione;
• Monitoraggio dei livelli di esposizione;
• Riduzione dei tempi di esposizione;
• Formazione e informazione dei lavoratori sui pericoli legati ai campi elettromagnetici e sulle corrette pratiche di sicurezza.

Affrontare il rischio legato ai campi elettromagnetici sul lavoro è fondamentale per garantire ambienti sicuri e conformi agli standard di sicurezza. Solo attraverso una gestione consapevole e responsabile è possibile proteggere la salute dei lavoratori e prevenire danni a lungo termine.

Normative sulla sicurezza e limiti di esposizione

In Italia, la gestione del rischio da campi elettromagnetici nei luoghi di lavoro è disciplinata dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). La normativa stabilisce precisi limiti di esposizione ai campi elettromagnetici al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare una valutazione del rischio elettromagnetico, identificando le sorgenti potenzialmente pericolose e adottando adeguate misure di prevenzione e protezione. Queste includono:

• l’installazione di schermature protettive;
• la limitazione del tempo di esposizione del personale;
• l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI).

Il rispetto della normativa è fondamentale per evitare sanzioni e garantire un ambiente di lavoro sicuro, conforme alla legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Quali sono i settori più a rischio campi elettromagnetici?

• Industria elettrica ed elettronica
• Telecomunicazioni
• Medicina (uso di apparecchiature per risonanze magnetiche)
• Industria aerospaziale

Rischio campi elettromagnetici: verifica dell’intensità  e valutazione

Con un’attenta valutazione, il rispetto delle normative e l’adozione di misure di prevenzione adeguate, è possibile ridurre significativamente l’esposizione ai campi elettromagnetici e creare un ambiente di lavoro più sicuro e conforme alle disposizioni di legge.

Ci occupiamo di supportare il datore di lavoro nel garantire la salubrità dei luoghi di lavoro eseguendo dei rilievi ai sensi del Dlgs. 81/08 al fine di valutare il rischio a cui potrebbero essere esposti i dipendenti alle onde elettromagnetiche prodotte da macchinari ed attrezzature a servizio dell’attività lavorativa.

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